Montagnana, finalmente!

Ce l’abbiamo fatta!

Il Fly Party di Montagnana 2019, rinviato dal mese di maggio, ha avuto giustizia!
Due favolose giornate, in un ambiente che definire amichevole è poco, atmosfera da “festa campestre” nel senso più genuino dell’espressione: davvero un evento che ha accomunato piloti, spettacolo, famiglie, curiosi ed appassionati, amicizie nuove e rinnovate.

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Come da tradizione, l’appuntamento padovano è davvero un grande happening per tutti, in un ambiente rilassato e rilassante e su un’aviosuperficie dalle grandissime possibilità che, unite ad un’organizzazione ospitale ed impeccabile, ha consentito a tutti di trascorrere un fine settimana d’eccezione.

Per Fly Team, che quest’anno ha davvero fatto il salto di qualità organizzativa, è stata una trasferta impegnativa, ma la certezza di ciò che avremmo trovato a destinazione ha consentito una rilassatezza generale per il rischieramento, ben sapendo che la base di arrivo sarebbe stata ben attrezzata e a completa disposizione dei team partecipanti alla MAF per ogni evenienza.

Sabato 5 ottobre

Partenza “comoda” sabato mattina per tre quarti della Pattuglia (Paolo e Vincenzo sono saliti in anticipo venerdì pomeriggio), per un sempre entusiasmante scavallamento degli Appennini con un volo di poco più di due ore.

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Anche questa volta, come ormai da tradizione, siamo passati oltre 9000ft a causa del consueto “cappello” dopo Pieve Santo Stefano, ma l’assistenza degli Enti di controllo via via contattati ci ha molto agevolato lungo la navigazione.

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Come sempre, almeno per me, è un’emozione sbucare sulla Pianura Padana, dove tutto appare quasi uguale ed i punti di riferimento sono più difficoltosi da individuare, per chi è abituato a volare con più agevoli condizioni orografiche. D’altra parte, per me “padano” d’origine, vedere dall’alto località che ho sempre visitato da FL000 rappresenta una sensazione nuova.

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Inutile ripeterlo, volare è davvero una bella esperienza…

Atterrati in tarda mattinata, pista un biliardo, abbiamo subito apprezzato l’organizzazione impeccabile. I parcheggi si stavano già cominciando a riempire, sia per i “visitatori”, che per i performers dell’evento.

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L’equipaggio del n.2 (Paolo e Vincenzo) ed il nostro coach Nino erano già al parcheggio, pronti ad accoglierci ed accompagnarci al check-in equipaggi per le formalità di rito e (soprattutto) per le “finezze logistiche” coordinate dal nostro Paolo già da maggio…

Il tempo di mettere qualcosa sotto i denti, il consueto accurato briefing a cura del Capo Formazione, e giunge il richiamo del Direttore MAF per la sessione di prove ufficiali, che si è rivelata decisamente utile per prendere le misure e “aggiustare” qualcosa, soprattutto in termini di spazi e tempi delle varie esibizioni.

20191006_133655Per Fly Team, programma completo con fumi bianchi, aiutati da un cielo terso e dall’assenza di vento. In “torre” il coach Nino che ha guidato via radio le “finezze” a cui ormai siamo abituati, e lo speaker che descrive l’esibizione, applauditissima dal pubblico che ha sospeso la passeggiata tra le bancarelle e la mostra statica per guardare in su. In torre anche Loredana per le riprese e Francesco a supporto logistico generale.

All’atterraggio, ci prendiamo una più che gradita dose di applausi dal pubblico, sia “tecnico” che no, e ci accostiamo a qualche momento di relax, ammirando altri “colleghi” e godendoci la danza di Luca Bertossio con le sue luci all’imbrunire, in attesa dell’apertura dell’hangar… con sorpresa!

Tutto è stato infatti preparato per il briefing formale del Direttore MAF Sergio Maron, che con fermezza puntualizza alcuni elementi a vantaggio dello spettacolo e della sicurezza della manifestazione, e che dovremo fare nostri l’indomani. Nonostante la lunga amicizia, il momento è (e deve essere) serio e professionale, ed ognuno degli atleti sa perfettamente che il ruolo ufficiale comporta la massima attenzione e responsività.

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Rapidissimo “cambio di tavolo” e, sulle stesse panche utilizzate per il briefing, ecco comparire , quasi per magia, una cena sopraffina dedicata agli equipaggi ed ai team protagonisti dell’esibizione.
Proprio per sottolineare la grandissima partecipazione “popolare” all’evento, abbiamo notato come l’organizzazione abbia fatto gruppo, coinvolgendo molte realtà di volontariato locali: dalla Croce Rossa, ai Boy Scouts, a gruppi di volontari di varie associazioni, tutti hanno dato il proprio apporto per la complessa gestione di una manifestazione decisamente “pensata in grande”.

A fine cena, a sorpresa, le porte dell’hangar si sono aperte e ci è stato offerto uno spettacolo di fuochi d’artificio veramente imponente! Bellissima sorpresa ma… ve lo avevamo promesso, no??? 😉

Saluti e abbracci, ed è arrivato il momento del transfer agli alberghi, con uno dei momenti sempre divertenti di queste occasioni: il viaggio in pulmino fino al nostro hotel, ad una ventina di minuti dal campo.

Domenica 6 ottobre

Sveglia, colazione, mini briefing e pickup in perfetto orario, per le 10 siamo nuovamente al campo, controllo ai nostri aeroplanini, parcheggiati accanto agli amici di Yak Italia ed al Saab Safir dell’amico “Jank” Gusso (peraltro uno dei nostri mentori), subito dietro gli scarichi di un G91R e di un F104 ASA che sorvegliano il campo.

Passiamo un po’ di tempo in ammirazione, sul parcheggio tantissimo HAG: il Jet Provost (che ha fatto un giretto in pista facendoci godere il suo fischio), il jet Aero L-29 “Delfin” statico, il Macchino, il T6 in livrea U.S. Marines, lo Stearman, i due G46, i Pilatus degli amici svizzeri, i Boredom, e soprattutto un quartetto di SF260, eleganti e signorili come non mai.

Scatta, secondo NOTAM, la chiusura della pista dopo gli ultimi arrivi, e la manifestazione entra nel vivo: lancio para e passaggio tricolore sulle note dell’inno nazionale, e si parte con le evoluzioni dello Stearman blu e giallo di Piero Angiolillo, ormai ospite a cui ci siamo “quasi” abituati… ogni volta emozione, sembra quasi fermo nell’aria…

A seguire i due Pioneer della formazione Flying Donkeys: dinamica e movimentata, sono davvero bravi, per noi è la prima volta che li vediamo in esibizione, e sono concorrenti agguerriti!

Tocca poi all’amico Pierluigi Zito con il suo CAP10, tante capriole, con un programma davvero emozionante come sempre.

Decollano i quattro SF260 in formazione. Sembra un salto indietro nel tempo, e la neonata pattuglia  Team260 viene magistralmente diretta da terra dal nostro coach Nino. Uno spettacolo di eleganza indescrivibile ed emozionante, in particolare pensando che quegli aeroplani hanno “messo le ali” (e continuano tuttora!) a generazioni di piloti, militari e non.

Approfittiamo di una mezz’ora per un rapido pranzo, il nostro slot è alle 13.25, e a pancia vuota non si sta bene…

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Di eleganza in eleganza, durante il pranzo ci godiamo il duo Blue Voltige che con una grazia ed una perizia incredibili disegna fiocchi e giri di danza nel cielo. I due motoalianti  Fournier (un RF4D e un RF5)  accompagnano la musica con perfetto sincronismo, volando strettissimi e quasi silenziosi.

D’un tratto, rumore di ala rotante: una pattuglia composta da un AB47G ed un AB206 inizia un programma di evoluzioni fronte pubblico, dimostrando come due “vecchietti” possano tuttora essere particolarmente arzilli e anche un po’ birichini…

Il tempo di posarsi a terra, e Fly Team Roma viene autorizzata al decollo.

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Un po’ di grigio uniforme sembra appiattire le prospettive e le distanze, ma la nostra prestazione è assolutamente al consueto livello.

20191006_124224.jpgNino Vivona, via radio dalla torre, ci conduce nelle piccole correzioni necessarie ed impartisce i consigli giusti per migliorare ancora, soprattutto in vista dell’impegno del prossimo fine settimana.

Il display scorre liscio, il pubblico (decisamente più numeroso del giorno prima) è fermo a guardare, sentiamo gli applausi scrosciare, in particolare sulle due “aperture” spettacolari; ma soprattutto il boato di sorpresa è sul tricolore e l’incrocio finale, veramente da mozzafiato ogni volta che lo rivediamo.

Ancora seguiti dagli applausi, ci godiamo la “sfilata” in rullaggio verso il rifornimento, e subito dopo la pista viene riaperta per una finestra partenze durante lo spettacolo degli sbandieratori in costume.

L’orario incombe, saluti e sorrisi, tante foto e visite agli aeroplani, gioia negli occhi dei bambini i quali distribuiamo a piene mani adesivi e cartoline di Fly Team… ma è l’ora di salire a bordo, rulliamo dal rifornimento al punto attesa, aspettando un rapido slot partenze per consentirci di rientrare in sicurezza.

Da bordo ci godiamo le sinuose geometrie dei possenti Pilatus P3 degli amici svizzeri della pattuglia P3 Flyers, già incontrati a Trento lo scorso anno.

Finalmente autorizzati, decolliamo intorno alle 14.30 con il #2 che condurrà la navigazione, subito immersi nella nebbiolina padana, diretti verso l’Appennino per una nuova cavalcata sulle nuvole (…tanto per cambiare!), salutando in frequenza anche il coach Nino, che rientra alla sua base friulana.

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Passiamo sopra (…vicino…) alla base di Poggio Renatico, un concentrato di tecnologia per la Difesa Aerea nazionale, e cominciamo a salire (ai soliti 9000ft!) per scavalcare, con viste mozzafiato tra i cumuli bianchi e i cirri ben sopra di noi.

La vallata di Sansepolcro ci consente di ridiscendere, e sfiliamo veloci tra panorami per noi più usuali e frequenze radio che conosciamo a memoria, quasi fossero voci di vicini a noi familiari e “facce conosciute” oltre i microfoni.

A volte anche sentire “Roma Informazioni” in frequenza fa già “aria di casa”…

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Ad attenderci a Fly Roma tutto lo staff del campo, ed effettuiamo un passaggio di saluto con i fumi in onore della nostra Patrona Madonna di Loreto che si trova a bordo di un elicottero, in visita di buon auspicio e protezione per tutti i “volatori”.

Rapidissimo debriefing, e primi accordi per l’Evento dell’anno… il Linate Arishow 2019 della prossima settimana…

Ma questa è un’altra storia…

Grazie a tutti quanti ci hanno inviato materiale fotografico.
Le immagini di questa pagina sono di:
Maria Teresa Degrandi
Enrico Peota
Loredana Scaffa
Francesco Bosticco

 

 

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