Strana sensazione, ritrovarsi in mezzo alla gente.
Altrettanto strana situazione, rivedere tanti aerei tutti insieme.

A Pavullo nel Frignano, nel cuore dell’Appennino modenese, esiste un aeroporto.
Bello, non agile né alla portata di chi è di “primo pelo” al pilotaggio. Una realtà che risale agli anni d’oro della nostra Aeronautica: qui fu istituita la prima scuola di volo a vela, all’epoca in cui volare era uno sport ardito ma gradito, molti potevano avvicinarvisi, anzi, erano incoraggiati dallo Stato. Diciamo, una situazione un po’ diversa da oggi, in cui chi vola è visto come un ricco viziato e spendaccione, un contribuente da mungere.
Eppure gli appassionati di volo sono tanti, e sembra quasi che oggi siano tutti qui, stimano prudenzialmente gli organizzatori oltre 450 velivoli da ogni parte d’Italia (e anche oltre…).
Famiglie con bambini tra gli stand e gli aerei, facce felici di rivedersi dopo un lungo, troppo lungo stop agli eventi e (quasi inspiegabilmente) al volo da diporto, in cui l’isolamento è tutto sommato “istituzionale”.
Il passato è passato, le restrizioni (almeno per ora) sono sospese, ci si ritorna ad “assembrare” almeno all’aperto.
Il clima è di grande gioia, gli organizzatori (una rivista specialistica di volo ed un Club di piloti, nato quasi per caso su Facebook e diventato una grande realtà associativa – ovviamente parliamo di VFR Aviation e Piloti di Classe) sono estremamente soddisfatti.

L’Aeroclub di Pavullo ha fatto un lavoro superlativo, organizzazione ottima, i ragazzi dell’assistenza (molti dei quali in alternanza scuola-lavoro da un Istituto Tecnico Aeronautico di Vicenza) splendidi.

Ma i più felici siamo noi, i piloti, e (almeno dal volume degli applausi) i visitatori e gli spettatori degli show aerei che hanno allietato le due giornate di full immersion nel mondo del volo turistico.
Sotto il fresco di un noce, ascolti il rombo di un Texan T-6 d’epoca, un vecchio aereo addestratore americano (e anche italiano), che ingaggia una finta caccia con uno Yak-52. Circa 2000 cavalli sguinzagliati nel cielo.
Roba forte, in confronto ai nostri 100×4 puledrini Rotax!!

E poi ci siamo noi, che avevamo una voglia matta di tornare a farvi divertire, a sentire il secco “Fumi on… ORA! – Pronti per l’apertura… ORA!” del nostro leader Antimo, a seguire le indicazioni a terra del nostro coach Nino Vivona…

L’importanza dell’evento è sottolineata dalla presenza del neo (ri)eletto Presidente dell’Aeroclub d’Italia, Arch. Giuseppe Leoni, e del Senatore Luca Briziarelli, fautore (tra altri) di una proposta di legge interessante, che finalmente considera il turismo aereo come una risorsa per il nostro Paese.
Speriamo vivamente che ne venga qualcosa di buono.
Abbiamo bisogno di tornare a divertirci, per aria, sui campi e sugli aeroporti.
Sarà un rewind o un forward? Io guardo avanti…
